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Venerdì  08/05/2015 ore 20.30

 

serata degustazione con i vini dell’Oristanese, della valle del Tirso e della Marmilla

 

 

Nel Bicchiere,  Vernaccia di Oristano (ambrato), Semidano  cantina Mogoro (bianco), Nuragus cantina Mogoro (bianco )

 

VERNACCIA DI ORISTANO

colore: giallo dorato ambrato.
odore: profumo delicato alcolico con sfumature di fior di mandorlo.
sapore: fine, sottile, caldo, con leggero e gradevole retrogusto di mandorle amare.
cenni storici: La Vernaccia di Oristano ha origini molto antiche tanto da ipotizzare la spontaneità della Vitis Vinifera. Il suo nome deriva dal latino "Vernacula", vino del luogo e il primo cenno storico scritto risale al 1327, nel “Breve di Villa di Chiesa” libro di leggi conservato ad Iglesias. Nel periodo Giudicale, grazie al volere di Eleonora d'Arborea si imposero con la "Carta de Logu" l'impianti di vitigni nei terreni incolti e severe leggi per la loro salvaguardia. 

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SEMIDANO

Antico e nobile vitigno a bacca bianca conosciuto sin dal 1780. In passato veniva utilizzato per ingentilire il Nuragus.
Dopo la fillossera il Semidano ha conosciuto un'epoca di totale abbandono e venne sostituito con altri vitigni di gran lunga più produttivi... (continua sul sito della cantina di Mogoro)

NURAGUS

Vitigno a bacca bianca maggiormente coltivato in Sardegna (circa 3000 ettari). Introduzione in Sardegna dai navigatori fenici fondatori della antica città di Nora, attualmente trova la produzione si concentra nella provincia di Cagliari, Oristano e Medio Campidano. È un vitigno che resiste bene agli attacchi parassitari, è longevo, germoglia e fiorisce tardivamente. Essendo un vitigno a maturazione tardiva (1- 2 decade di Ottobre) predilige zone temperate. I vini che ne derivano risultano asciutti, freschi e piacevolmente aciduli. (dal sito della cantina di Mogoro)

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Oristano si trova presso la costa centro-occidentale della Sardegna, di fronte all'omonimo golfo presso la foce del Tirso. Il clima, temperato delle medie latitudini, presenta la stagione estiva asciutta e calda e inverno fresco e piovoso (clima mediterraneo). Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli.  In questo importante territorio, ricco di storia, hanno le radici i vitigni che danno origine a importanti vini che questa sera andremo a conoscere.

Il Tirso nasce sull'altopiano di Buddusò, alle pendici della punta Pianedda (985 m s.l.m.); tuttavia non è chiaro se le sorgenti del Tirso, che sono al confine tra la provincia di Sassari e quella di Nuoro, rientrino davvero nel territorio di Buddusò (provincia di Olbia-Tempio) o nel territorio di Bitti (provincia di Nuoro).

Il Tirso attraversa l'isola da est verso ovest e dopo 152 km sfocia nel golfo di Oristano.
Prima della costruzione delle dighe che sbarrano il suo percorso (Sos Canales qualche chilometro a valle delle sorgenti; lago Omodeo formato nel 1924 dalla diga di Santa Chiara - ora sommersa con la costruzione della nuova diga Eleonora d'Arborea; diga Pranu Antoni e diga di Santa Vittoria tra Zerfaliu e Ollastra) e prima delle opere di arginatura nella piana di Oristano, era un fiume soggetto a piene rovinose e straripamenti frequenti, specie nei mesi primaverili.

 

Marmilla invece è una subregione della Sardegna, posta nella zona centro-meridionale della regione. È delimitata a ovest e a sud dal Campidano, a nord-ovest dal Monte Arci, a nord dalla Giara di Gesturi e dalla Giara di Serri, a est dal Flumini Mannu. La regione della Marmilla è stata abitata fino dai tempi più antichi come testimoniano i numerosi monumenti di età nuragica presenti nella zona.

Del periodo cartaginese resta la fortezza di Santu Antine a Genoni, mentre in età romana rivestirono una certa importanza i centri di Biora (l'attuale Serri) e Valentia (l'attuale Nuragus).Nel periodo giudicale la regione appartenne al Regno di Arborea (curatorie di Marmilla e di Part'e Alenza) e al Giudicato di Cagliari (curatorie di Siurgus). 

Nella foto il Castello di Las Plassas, detto anche di Marmilla, che ha dato il nome al territorio circostante Il castello di Las Plassas o di Marmilla è un edificio fortificato militare di età giudicale (X-XV secolo)[2]. Il suo stato di conservazione è basso, ma riveste un'importante rilevanza storica in quanto era una delle roccaforti di controllo del confine del Regno di Arborea. Sorge nel comune di Las Plassas, poco distante dal centro abitato.

 

La collina conica su cui poggia, che firma vi ricorda?

Ebbene si, è a forma di mammella e ha conferito il nome Marmilla prima alla circoscrizione amministrativa arborense, poi al territorio circostante e infine alla subregione geografica.

 

Mogoro (foto sopra) è un comune situato nella regione collinare della Marmilla, su un altopiano, chiamato Su Struvina, che si apre ai piedi del Monte Arci, di origine vulcanica; per questo motivo, in epoca pre-nuragica, è stato un importante centro di lavorazione dell’ossidiana. Nelle campagne intorno al centro abitato sono presenti diverse rovine, tra le quali complessi nuragici, i resti del villaggio di Puisterisi e quelli dell’antico paese di Bonorcili. Il paese possiede cinque chiese, la più importante delle quali è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Bernardino, in cui sono conservate le reliquie del miracolo eucaristico del 1604. Mogoro è una località famosa anche per i tappeti e gli arazzi, oggetti della mostra che qui si tiene ogni anno nel mese di agosto e che prende appunto il nome di “Fiera del Tappeto”.

 

 

 

Basta studiare, ora pensiamo a mangiare e bere bene ed ecco il menu della serata.

 

Il Menù

aperitivo  con la Vernaccia 

antipasti:
sedano e Bottarga
insalata di gamberi al vino cotto con valeriana e uvetta.

primo piatto:
spaghettoni all’Algherese (tonno, porri,pomodorini,basilico, bottarga di tonno )

secondo piatto: branzino alla Vernaccia con contorno di patate (con porri olive e pomodorini )

dolce : sorbetto al mirto.

minerale, caffè , Mirto e filu e ferru.

Totale a persona  € 30.00

 

Prenota subito un tavolo +39 0521 681376



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Via Nuova Mamiano 2
Basilicanova
43022 Montechiarugolo
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